Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

NOVITA'!: Finalmente, un po' di restyling del blog! Adesso potrete accedere agli articoli pubblicati, attraverso la home page, semplicemente cliccando sulla icona relativa

domenica 25 dicembre 2016

2016, L'ANNO DELLA TERRA PIATTA

Un altro anno sta finendo ed uno nuovo sta per cominciare. Vogliamo, quindi, approfittarne per fare un bilancio di questo 2016 per quel che riguarda la teoria della Terra piatta. 

Quest'anno in Italia vi è stata una fortissima espansione del “fenomeno terra piatta”, come ci mostrano ad esempio i dati di Google Trends.

Basta considerare l'aumento della ricerca su google delle parole «terra piatta» per rendersene conto, che ormai viene digitato sulla barra del motore di ricerca più di 10 mila volte ogni mese

 
L'incremento non interessa però i paesi anglofoni, infatti il numero di ricerche dei termini «flat earth» è cresciuto in modo molto più contenuto, se non si considera il picco di notorietà di fine gennaio dovuto al tweet di B.o.b

 

Si è trattata probabilmente di una risposta un po' tardiva ma improvvisa di un fenomeno che in America sta crescendo costantemente da alcuni anni.

 

Effettuando il confronto con altre lingue si osserva che lo stesso è accaduto in altri paesi, in particolare in Francia e Germania
  
 

Ormai l'interesse per la Terra piatta sembra aver superato quello per altre teorie del complotto più vecchie e che iniziano un po' a stancare, come ad esempio le scie chimiche
 
 

Ciononostante, si tratta pur sempre di un argomento di nicchia, il cui interesse appare equivalente a quello nei confronti di altri temi un po' secondari.

 
 
Per esempio, anche solo le ricerche del termine «max pezzali» superano abbondantemente quelle di «terra piatta» 

 


È curioso notare che l'interesse per l'argomento in Italia non è affatto ripartito equamente: difatti la Sardegna si distingue classificandosi prima seguita con un certo distacco da Abruzzo e Liguria
Le regioni che non compaiono nel grafico in basso hanno avuto troppe poche ricerche perché Google potesse evincerne una statistica.


Chiaramente questo non è affatto uno studio statistico, ma solo qualche conclusione estrapolata dai dati di Google. 


E con questo, chiudiamo l'anno con la viva speranza che nell'anno nuovo meno gente finisca nel cadere in questa trappola della Terra Piatta (vogliamo pensare grazie anche al nostro contributo). 

 
Non ci rimane che augurarvi BUONE FESTE 

dal blog  
FLATEARTHDELUSION 

e dalla pagina FB 
LATERRAE'UNAPALLACHEGIRA







sabato 24 dicembre 2016

Moon-bounce

Uno degli elementi centrali della teoria della terra piatta è l'idea dell'estrema vicinanza del sole. I flat-earthers credono che l'esperimento di Eratostene, in realtà, non abbia misurato la circonferenza massima del globo terrestre, bensì la distanza del sole, tramite triangolazione; questo perché negano che i raggi solari possano considerarsi paralleli. 

Sulla wiki ufficiale della Flat Earth Society (https://wiki.tfes.org/Distance_to_the_Sun) possiamo trovare stime per questa distanza che vanno dai 3200 ai 4800 chilometri circa
 
 

Il semplice fatto che esistano eclissi di sole, poi, obbliga i flat-earther ad affermare che la luna sia ancora più vicina. Per la precisione, il semplicismo, diffuso negli ambienti di teorici della terra piatta, porta molti di questi ad affermare che sole e luna dovrebbero trovarsi praticamente alla stessa distanza dalla Terra, poiché appaiono delle stesse dimensioni. 

Ma davvero c'è la possibilità di supporre che la luna sia molto più vicina di quanto si può trovare scritto su un comune libro di astronomia? 

 La risposta è negativa: la reale distanza della luna dalla terra è calcolabile con un semplice esperimento, detto in inglese Moon-bounce.

Il Moon-bounce consiste nel trasmettere onde radio verso la superficie lunare con un'opportuna antenna direzionale  e misurare il tempo che passa prima che tali onde, riflesse dalla luna, tornino al mittente. Poiché la velocità delle onde radio è ben nota (in particolare è uguale alla velocità della luce = 300.000 Km/s) è possibile determinare la distanza del nostro satellite. 

 

 Considerando che il tempo che impiegano le onde ad andare e tornare è di circa 2,5 secondi, possiamo calcolare che la distanza reale tra la terra e la luna è di circa 375.000 chilometri. 

Questo valore è 100 volte maggiore rispetto a quello della tesi dei flat-earther, e confuta quindi la teoria della Terra piatta. 

Per chi si interroga sulla veridicità dell'esperienza, sottolineiamo che questo esperimento può essere eseguito anche da un semplice radioamatore ben attrezzato (senza bisogno di scomodare NASA o altri “enti ufficiali”) come vediamo per esempio in questi video che abbiamo raccolto:


Il moon-buncing è quindi un dato di fatto, la cui verifica è alla portata di chiunque sia abbastanza interessato al fenomeno da volersi dotare dell'attrezzatura necessaria per riprodurlo. 

Tra l'altro il moon-bouncing non è solamente di un esperimento fine a se stesso: 
sfruttando il rimbalzo del segnale sulla superficie lunare, diventa possibile la comunicazione tra stazioni radio anche molto lontane tra loro, con la sola condizione che la luna sia visibile in entrambe le località. 
 
 

 Si tratta delle ”attività EME” (Earth-Moon-Earth), che sono regolarmente praticate da radioamatori di tutto il mondo e che in questo modo possono aggirare il problema della curvatura terrestre (l'abbiamo già detto che la Terra non è piatta?) che ostacola le loro comunicazioni radio. 

Questo argomento è stato discusso anche sul forum della Flat Earth Society: 
Alcuni utenti del forum hanno provato a trovare obiezioni a questo argomento che salvino la teoria dall'innegabile fatto che queste onde radio impiegano un tempo cento volte maggiore (letteralmente!) per riflettersi sulla luna e tornare, rispetto a quello che ci si aspetterebbe in base alla teoria della terra piatta. 

Questi sono alcuni post sul forum suddetto dove si possono leggere alcune obiezioni a questo argomento:

Per concludere l'articolo, elencherò le uniche tre obiezioni che mi sono sembrate degne di nota, tratte dal forum. 

Obiez. 1:
Forse c'è qualche oggetto invisibile che si interpone tra noi e la luna sul quale rimbalzano le onde radio. 

Risposta: 
No. Se le onde radio rimbalzasero su un oggetto interposto tra Terra e Luna, questo oggetto si troverebbe a 375.000 km, in accordo con la misurazione. Quindi, la luna sarebbe ancora più distante e non più vicina, come sostengono i terrapiattisti.

Obiez. 2: 
Poiché la terra sta accelerando verso l'alto [nella mente del flat-earther] con un'accelerazione di 9,8 m/s², e la luna sta subendo la stessa accelerazione, la luce impiega più tempo ad avvicinarsi alla lune ed allontanarsi dalla terra. 

Risposta: 
Data l'altissima velocità delle onde radio, l'effetto di una simile accelerazione sui tempi del Moon-bounce sarebbe comunque trascurabile, e non potrebbe neanche lontanamente spiegare una differenza di due ordini di grandezza. 

Obiez. 3: 
Forse la velocità della luce nello spazio aperto è minore. [obiezione di Tom Bishop, amministratore del forum]. 

Risposta: 
È ben noto che una differente velocità della luce tra due mezzi è all'origine del fenomeno della rifrazione. 

 

Se davvero la luce fosse rallentata di cento volte prima di riflettersi sulla luna, questo causerebbe una fortissima rifrazione

Non solo, nella maggior parte dei casi, la luce non arriverebbe nemmeno! Essendovi infatti una differenza così elevata tra le due velocità di propagazione, si otterrebbe che la luce in arrivo con un angolo maggiore a mezzo grado circa, rimbalzerebbe contro l'interfaccia tra i due mezzi a causa della riflessione totale. 

Nessuno di questi fenomeni è, però, mai stato osservato e, d'altra parte, nemmeno gli stessi flat-earther sembrano essersi mai interrogati sulla questione. 

Vi è poi un ulteriore argomento che dovrebbe mettere un punto definitivo alla questione, smentendo totalmente la tesi terrapiattista secondo la quale luna e sole hanno la stessa dimensione e si trovano entrambi a poche migliaia di kilometri dalla Terra: il sun-bounce

Infatti, perché non provare a ripetere il lo stesso esperimento scegliendo però come obiettivo il sole?

Semplice: perché il sole è 200 volte più lontano rispetto alla luna, e poichè l'intensità decresce secondo il quadrato della distanza, il segnale viene indebolito di circa 40.000 volte in più rispetto al moon-bounce. Di conseguenza occorre una strumentazione molto potente [¹], al di là delle possibilità di un qualunque radioamatore. 

Sottolineiamo che se davvero luna e sole si trovassero alla stessa distanza, dovrebbe essere possibile farvi rimbalzare i segnali radio allo stesso modo. L'impossibilità di eseguire il sun-bounce con strumentazioni amatoriali ci porta a presumere che il sole si trovi molto più lontano rispetto alla luna.

A conferma di ciò, il sun-bounce è stato effettivamente eseguito ed il tempo misurato per il viaggio di andata e ritorno dei segnali radio è di circa 16 minuti [²]. 

Facendo i calcoli, il sole risulta quindi trovarsi a circa 140 milioni di km di distanza, esattamente come riporta il dato ufficiale. 

Fonti: 

[1] Gordon I. M. "Plasma Theory of Radio Echoes from the Sun and Its Implications for the Problem of the Solar Wind", Space Science Reviews, Volume 15, Issue 2-3, pp. 157-204 

[2] James J.C. "Some Observed Characteristics of Solar Radar Echoes and Their Implications", Solar Physics, Volume 12, Issue 1, pp.143-162 

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Un vivo ringraziamento a pinkhouse per questo interessantissimo articolo.

mercoledì 7 dicembre 2016

La sfericità della Luna

Gruppo astrofili di Piacenza - foto lunari  http://www.astrofilipc.it/foto/luna

 
Abbiamo già parlato diverse volte della Luna, del come rifletta la luce del sole e determini le forze di marea sugli oceani della Terra. In questo articolo affrontiamo la sua natura prettamente fisico-geometrica, confutando le svariate convinzioni dei flat-earther che la vedono piatta, una fonte luminosa autonoma o, ancora peggio, una sorta di proiezione olografica. 

 Quando osserviamo un’immagine della luna nel dettaglio, l’inconsistenza delle supposizioni di chi sostiene quanto appena detto si palesa in maniera netta.

Conoscendo la diffidenza dei flat-earther verso tutto ciò che è ufficiale, ho scelto la seguente foto, ripresa con un telescopio “amatoriale”, da un membro del gruppo astrofili di Piacenza.

 

 Guardiamola, allora, una immagine della nostra luna. 

Attraverso una minima osservazione del nostro satellite possiamo intuire la sua sfericità grazie almeno a tre indizi evidenti: 

- La raggiera, che parte dal cratere Tycho appare curvata, fa risaltare in modo piuttosto evidente la forma sferica della Luna; 

 

- Le ombre dei crateri dimostrano chiaramente che la luna è costituita da un massa sferica tridimensionale. La cosa è messa in risalto dal fatto che, quando abbiamo luna piena (o quasi, come nella foto in questione), i crateri sul bordo proiettano un'ombra più lunga rispetto ai crateri al centro, questo perché i raggi paralleli del sole arrivano molto più perpendicolari al centro della sfera determinando delle ombre più corte, mentre incidono in maniera più obliqua sulle zone periferiche, producendo ombre più lunghe. 
Se ci pensate la stessa cosa accade sulla Terra: un bastone proietta un'ombra più lunga al tramonto rispetto al mezzogiorno, a causa della diversa inclinazione dei raggi del sole.

- I crateri nelle zone centrali sono circolari, mentre quelli ai bordi appaiono deformati e quindi ellittici, a causa della sfericità. Queste evidenze non provano soltanto che la luna è effettivamente sferica, ma anche che è illuminata da una fonte esterna: il Sole. 

La Luna non brilla di luce propria. 

 


Tutto questo dovrebbe bastare ampiamente a convincere chiunque della sfericità del nostro satellite, eppure qualcuno continua a dubitare ed a proporre interpretazioni fantasiose. 

Per chiudere una volta per tutte la questione, c'è un’ulteriore prova, forse ancora più incisiva (se possibile): le LIBRAZIONI LUNARI. 

Cosa sono le librazioni lunari? Cerchiamo di capire: 

Se ogni notte, per un intero ciclo lunare, scattiamo una foto della Luna, quando questa occupa esattamente la stessa posizione nel cielo, e poi mettiamo queste foto in sequenza, facendole scorrere l’una dopo l’altra come in un filmato, otteniamo questo:


 


 
Come è possibile? Non avevamo forse detto qui che il periodo di rotazione della Luna coincide con il suo periodo di rivoluzione e che, quindi, questa ci rivolge sempre la stessa faccia?

In realtà, i moti lunari sono più articolati di come appaiono a prima vista, pertanto noi osservatori terrestri non vediamo sempre esattamente la stessa metà della Luna: In totale riusciamo a cogliere circa il 59% della superficie lunare grazie, per l’appunto, alle librazioni

Si tratta di un fenomeno complesso, che possiamo principalmente dividere in due componenti: la librazione in longitudine e la librazioni in latitudine.  

La librazione in latitudine è causata dal fatto che l'equatore della Luna è inclinato di 6°41' rispetto al piano orbitale: questo fa sì che la Luna presenti periodicamente verso la Terra uno dei suoi poli, e presenti l'altro polo quando è dal lato opposto della sua orbita. 
Questo accade perché l'asse della Luna, come quello di un grande giroscopio, punta sempre (a meno di moti secolari) verso lo stesso punto del cielo, indipendentemente dalla posizione della Luna nello spazio.
 

La librazione in latitudine è pari a +/- 6°50'. 

La librazione in longitudine, invece, è causata dal fatto che la rotazione della Luna attorno al proprio asse avviene a velocità costante, mentre la velocità orbitale attorno alla Terra cambia in virtù dell'eccentricità dell'orbita (vi ricordate? Ne avevamo parlato qui nel caso del moto di rivoluzione terrestre).
 Ricapitolando, l'orbita luna forma un'ellissi, di cui la Terra occupa uno dei due fuochi, mentre la Luna rivolge sempre la stessa faccia in direzione dell'altro fuoco! 

Come potete vedere nella gif in basso, questo ci permette di vedere porzioni diverse della Luna a seconda della sua posizione nell'orbita. La librazione in longitudine ammonta a +/- 7°54'. 



Nella gif, l'eccentricità è volutamente esagerata per illustrare meglio il fenomeno. Potete osservare meglio le proporzioni reali nella gif seguente. 


 

 
Infine, sempre a causa dell'eccentricità dell'orbita, la Luna varia la sua distanza dal nostro pianeta, cambiando di conseguenza anche la sua dimensione apparente. 

Chiaramente tutti questi fenomeni non sarebbero possibili con una Luna piatta, per quanto si lavori di immaginazione nel fornire spiegazioni fantasiose ai vari fenomeni che la coinvolgono. 

 


Per avere ulteriori informazioni sulle librazioni lunari, vi suggerisco questo utile sito   

I fenomeni reali che riguardano il nostro pianeta, il nostro satellite ed il sistema eliocentrico in generale, sono molto più interessanti delle ridicole ricostruzioni presentate nei video flat-earther e sono spiegabili in modo molto più semplice e naturale.

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 Articolo realizzato da Paolo M.